Il colore dei vini: i rossi

Vi siete mai chiesti da cosa dipenda il colore dei vini? Al netto della piacevolezza che le sfumature di un vino provocano (anche l’occhio vuole la sua parte), sancite in maniera netta dalle schede di valutazione dei vini di tutte le associazioni ed istituzioni che si occupano di vino, il colore dei vini è anche strettamente legato alle tecniche di vinificazione.

Non a caso, oltre alla differenza di colore in sé, le tipologie bianco, rosato e rosso (oltre ai vini speciali che definiscono spumanti, passiti ed altre tipologie) categorizzano i vini in maniera universale.
Questa volta approfondiamo il colore dei vini rossi: il colore dei vini rossi è strettamente legato alla presenza nelle uve a bacca rossa (o nera) di pigmenti colorati chiamati antociani, che fanno anche loro parte della grande e variegata categoria dei polifenoli presenti nelle uve.

Essendo quindi il colore dei vini rossi legato agli antociani presenti nelle uve stesse, l’intensità del colore di un vino dipenderà dalla concentrazione di questi composti. Tanti antociani, maggiore intensità del colore. Varietà come il Grignolino o il Gaglioppo tendono ad avere contenuti limitati in antociani, mentre varietà quali il Lambrusco o il Sagrantino ne posseggono concentrazioni elevate.

Ancor più caratterizzate dalle varietà delle uve sono le tonalità di colore dei vini rossi, e sempre per la natura degli antociani presenti nelle uve. Esistono in realtà sei differenti molecole di antocianine conosciute: la tendenza di una varietà a sintetizzarne una o alcune rispetto ad altre determina la tonalità del colore stesso. Per capirsi meglio, varietà che producono vini violacei rubini quali possono essere BarberaMontepulciano o il Cabernet Sauvignon contengono come antociano principalmente malvidina. Altre varietà che danno origine a vini più granati aranciati come ad esempio Pinot NeroNebbiolo Sangiovese, contengono maggiormente antociani denominati delfinidina o cianidina.

Oltre a natura e concentrazione degli antociani, il colore delle uve rosse è anche influenzato da aspetti legati al terreno (tipologia, pendenze ecc) , alle condizioni climatiche del luogo e dell’annata, nonché dalle modalità di gestione del vigneto (modalità di impianto e potatura, operazioni in verde ecc) che possono variare non di poco il colore di un vino prodotto da una determinata varietà.
Ultime, ma non per importanza, sono le tecniche di vinificazione utilizzate per la produzione di ogni specifico vino, in particolare modalità e durata delle macerazioni: per macerazione si intende la presenza delle bucce dell’uva nel mosto che sta fermentando, aspetto questo principale della vinificazione in rosso, e che può essere molto differente con conseguenze importanti sulle caratteristiche dei vini, ed anche sul loro colore. Ma anche ile modalità in cui il vino viene affinato, come i materiali utilizzati (legno o acciaio ad esempio) e la durata incidono in maniera netta.

Altro aspetto interessante del colore dei vini rossi è la loro evoluzione durante l’invecchiamento in bottiglia: i vini tendono con il passare del tempo ad assumere colori meno intensi (con diminuzioni che diventano drastiche dopo alcuni decenni) ed une generale tendenza ad assumere colorazioni più granate e aranciate col passare del tempo.

Se vi siete incuriositi sui vini rosati potete trovare QUI la nostra selezione di vini rossi nei pratici bag in box.

Al prossimo colore!

I Vinaioli