Pesce spada con frutta secca al vino bianco

Per 4 persone

4 fette di pesce spada spesse un dito

60 g di uvetta

100 g di mandorle a scaglie (o pinoli)

un mazzetto di prezzemolo

mezzo bicchiere di vino bianco

olio extravergine di oliva

3 spicchi di aglio

un pezzetto di peperoncino fresco (facoltativo)

sale

Un Carricante. Con un colore giallo paglierino pallido, con riflessi verdolini, al naso ha delicati profumi di fiori d’arancio e fresche note di frutta bianca, mela, agrumi e sentori di anice. In bocca è fresco con una leggera acidità, un buon corredo di aromi fruttati e una piacevole sapidità finale. Adatto ad antipasti di mare e con piatti di pesce semplici e delicati. Ottimo per accompagnare la cucina tradizionale del territorio.

Fate ammorbidire l’uvetta in una ciotolina di acqua tiepida. Intanto sbucciate l’aglio e tagliatelo a fettine sottili. Lavate il prezzemolo, staccate tutte le foglioline e tritatale finemente.

Fate scaldare in una larga padella 2 cucchiai di olio, unite l’aglio, metà del prezzemolo, le mandorle e l’uvetta scolata e il peperoncino (se vi piace) e fateli rosolare per un minuto a fuoco medio.

Versate un paio di cucchiai di vino bianco e proseguite la cottura per un altro minuto. Prelevate gli ingredienti e metteteli momentaneamente in una ciotolona da parte.

Versate un cucchiaio di olio nella padella, fatelo scaldare e adagiate le fette di pesce spada. Fatele cuocere su un lato a fuoco alto per un paio di minuti, giratele, fatele cuocere anche sull’altro lato, poi sfumatele con il vino bianco rimasto. Salate, abbassate la fiamma e unite l’intingolo di frutta secca. Proseguite la cottura altri cinque minuti a fuoco basso, profumate con il prezzemolo rimasto e spegnete.

Suddividete le fette di pesce spada nei piatti, nappatele con il sugo di cottura e servite subito.

La frutta secca ben si abbina a questo tipo di pesce. Se volete, potete sostituire le scaglie di mandorle con altrettanti pinoli e aggiungere a piacere anche una manciata di capperi.

Per il vino ho scelto un bianco siciliano, il Carricante, che è il vitigno base dell’Etna Bianco. Mi piace perché il finale leggermente salino bilancia la dolcezza dell’uvetta senza essere invadente.