Vini bio dal Lago Trasimeno

Gamay, Grechetto e gli altri vini autoctoni del Trasimeno

Alla Bottega del Vinaiolo abbiamo una vera passione per i vini autoctoni, autentici e capaci di esprimere al massimo il carattere dei territori da cui provengono. Oggi vogliamo portarvi in una regione che amiamo molto, e che tutt’oggi risulta spesso sottovalutata nonostante una produzione vitivinicola di qualità. Stiamo parlando dell’Umbria e in particolare dell’areale lacustre del Trasimeno, un piccolo gioiello paesaggistico impreziosito dalle innumerevoli memorie storiche e artistiche, ma soprattutto benedetto da un microclima e da un’orografia ideali per una vitivinicoltura di alta qualità. 

Basta una passeggiata tra i nove i comuni della Strada del vino Colli del Trasimeno per rendersi conto che questa DOC ha tutte le carte in regola per far apprezzare i suoi vini in Italia e nel mondo. Lungo la Strada che attraversa i comuni di Perugia, Umbertide, Corciano, Piegaro, Paciano, Panicale, Città della Pieve, Castiglione del Lago, Tuoro, Magione e Passignano si snodano le coltivazioni di alcuni dei vitigni autoctoni di cui vogliamo parlare oggi in questo focus sui vini bio dal Lago Trasimeno. 

Alla scoperta della DOC Lago del Trasimeno lungo la Strada del Vino  

Le sponde del lago Trasimeno incastonato al confine tra Umbria, Toscana e Lazio, sono un contesto ottimale per la viticoltura sin dai tempi antichi. Il lago ha un’influenza benefica sul clima, mitigando i rigori invernali e garantendo buone escursioni termiche nel periodo estivo, tanto che questa zona risulta adatta anche a coltivazioni tipicamente mediterranee quali l’olivo. 

Tra le dolci colline ritratte dal Perugino si snoda la Strada del vino e dei sapori Colli del Trasimeno, un percorso imperdibile per tutti gli appassionati di Eno-gastronomia. In questo contesto è molto diffusa la produzione biologica, applicata con orgoglio da oltre vent’anni dai nostri produttori.

I vini umbri del Trasimeno: caratteristiche organolettiche

Il disciplinare della DOC Colli del Trasimeno autorizza la coltivazione di Gamay del Trasimeno, Sangiovese, Ciliegiolo, Merlot e Cabernet Sauvignon per quanto riguarda le varietà a bacca nera, Trebbiano toscano, Grechetto e Chardonnay per i bianchi. I tenori alcolici di questi vini sono spesso importanti, più elevati di quanto si registi nelle vicine zone di Cortona nell’Aretino, o di Montepulciano. 

Come al solito, abbiamo sottoposto i vini bio del Trasimeno all’assaggio dei nostri sommelier per farceli raccontare con maggior precisione:

  • Al naso, i vini del Trasimeno si distinguono per il loro profilo olfattivo netto e intenso, caratterizzato da note fruttate mature di confettura. 
  • In bocca, presentano tannini piuttosto morbidi (soprattutto per quanto riguarda il Sangiovese locale) e ricchi di struttura. 

Le caratteristiche organolettiche e l’autenticità di questi vini è ulteriormente accentuata dai metodi dell’agricoltura biologica, molto diffusa in queste zone in cui la brezza lacustre costituisce un’importante alleato contro le malattie fungine della vite.

Il Gamay Perugino: una perla del Trasimeno 

All’interno della DOC Lago del Trasimeno, i vitigni più importanti per prestigio e percentuale di presenza tra le coltivazioni sono certamente il Sangiovese e il Gamay Perugino. 

A dispetto del nome, pare che quest’ultima varietà autoctona non abbia legami con il Gamay di Borgogna, ma faccia parte della famiglia della Grenache francese, un vitigno internazionale anche noto come Alicante o Granacha in Spagna e Cannonau in Sardegna. Pare infatti che il nome di Gamay fu attribuito a questo vitigno autoctono per un errore storico risalente all’epoca di dominazione spagnola dell’Italia centro-meridionale (XVI secolo).

Secondo la leggenda, la figlia del marchese di Rende Eleonora Alarcòn y Mendoza avrebbe portato in dote al futuro marito Fulvio Della Corgna, duca di Castiglione del Lago, proprio alcune viti di Garnacha spagnola. Secondo altre versioni, invece, la diffusione di quello che oggi è noto come Gamay del Trasimeno o Gamay Perugino sarebbe invece dovuta agli spostamenti dei pastori sardi che avrebbero portato con sé delle barbatelle di Cannonau. Sia come sia, il Gamay Perugino o del Trasimeno è un vitigno a bacca nera la cui presenza si registra in Umbria sin dal 1400 d.C.

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